La giustificazione è per fede senza le opere

Ho trovato nel forum http://pattodigrazia.informe.com/ questo piccolo studio sul concetto di giustificazione.Trovandolo agile e chiaro lo ripropongo così com’è. Buona e costruttiva lettura!

Romani3:19 Or noi sappiamo che tutto quello che la legge dice, lo dice per coloroche sono sotto la legge, affinché ogni bocca sia messa a tacere e tutto ilmondo sia sottoposto al giudizio di Dio, 20 perché nessuna carne saràgiustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infattivi è la conoscenza del peccato.

Lalegge (sintetizzata nei 10 comandamenti, di Esodo 20, e Matteo 5-7) fu data daDio perché un uomo confrontandosi con le sue richieste e le sue autorevoliminacce di giudizio e di condanna per chiunque la trasgredisce, capisca che èun peccatore, e che quindi davanti a Dio non può vantarsi di nulla, perché èsotto il Suo giudizio.

Mediantela legge, dunque, Dio fa conoscere all’uomo che è un peccatore (v. 20), perchéha trasgredito quella legge, e che è per questo sotto il Suo giudizio.

Ilverso 20 dice che mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato,perché? Perché come altrove è detto:

Galati3:10 Ora tutti coloro che si fondano sulle opere della legge sono sotto lamaledizione, perché sta scritto: «Maledetto chiunque non persevera in tutte lecose scritte nel libro della legge per praticarle». 11 Poiché è manifesto chenessuno è giustificato mediante la legge davanti a Dio, perché: «Il giustovivrà per la fede».

Ilmotivo dunque per cui nessuno è giustificato mediante la sua ubbidienza allalegge, cioè le opere, è che Dio considera un trasgressore di TUTTA la leggechiunque la trasgredisce anche in un solo punto (Giacomo 2:10: “chiunqueinfatti osserva tutta la legge ma vien meno in un solo punto, è colpevole sututti i punti”), per questo è maledetto chi non persevera, chi cioè noncompie continuamente, TUTTA la legge (v. 10). Ora, tutti gli uomini l’hannotrasgredita in più punti tutti i giorni della loro vita, in pensieri,intenzioni, parole ed opere, e questo significa che tutti hanno peccato (Romani3:23).

Dunquechiunque pensa che per essere giustificato, cioè considerato giusto, davanti aDio, debba fondarsi sulla sua ubbidienza alla legge, la Bibbia lo dichiaramaledetto, perché la Bibbia dice che tutti gli uomini hanno peccato (Romani3:23), cioè trasgredito la legge (1 Giovanni 3:4), e quindi sono già tuttisotto la maledizione della legge, il giudizio di Dio.

Comepuò qualcuno pensare di poter essere giustificato da Dio per la sua ubbidienzaalla legge se l’ha trasgredita già e quindi è già maledetto?

Comepuò qualcuno pensare che per essere giustificato da Dio DEBBA FONDARSI sullasua ubbidienza alla legge, in tutto o in parte?

Siccomenessuno dunque può fare qualcosa per cambiare la propria situazione se DioStesso non perdonasse queste trasgressioni, e TUTTE queste trasgressioni, DioStesso, per misericordia, si è fatto uomo nella Persona del Figlio, ed ha ubbiditoalla legge come uomo, in ogni punto, senza mai peccare, cioè senza maitrasgredire la legge in alcun punto (Ebrei 4:15), e questo lo ha fatto al postodi altri, sostituendosi come vero uomo al posto di altri, come lororappresentante davanti al Giudice e al giudizio.

Cioè,Cristo Gesù è stato il rappresentante di altri uomini, nell’ubbidienza a tuttala legge, e nel giudizio per le trasgressioni della legge che tutti quelli acui si è sostituito hanno compiuto.

Ilprincipio che funziona qui è lo stesso che funziona per Adamo, come in Romani 5dal verso 12 ci è detto (leggasi). Cioè: come in Adamo molti sono staticostituiti trasgressori, cioè peccatori, ovvero sono considerati peccatori daDio e hanno ereditato una natura di peccato (Efesini 2:3), che non puòsottomettersi alla legge di Dio (Romani 8:7 –> leggasi, è um verso chevanifica in un sol colpo la dottrina umanistica del libero arbitrio), così, perl’ubbidienza di uno solo, Cristo Gesù, molti saranno costituiti giusti, perchéla Sua ubbidienza sarà messa in conto di chiunque ascoltando quando Lui hafatto crede nella Sua opera sostitutiva nell’ubbidienza e nel giudizio. Macerchiamo di spiegare questa cosa importante un pò meglio.

Galati2:15 Noi, di nascita Giudei e non peccatori fra i gentili, 16 sapendo chel’uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della fede inGesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, affinché fossimogiustificati mediante la fede di Cristo e non mediante le opere della legge,poiché nessuna carne sarà giustificata per mezzo della legge.

Qui,Paolo, un apostolo scelto da Cristo Gesù, che in passato fu un fariseo moltozelante, cioè un uomo religioso che credeva di essere giusto davanti a Dio perla sua ubbidienza alla legge senza accettare Cristo, ma anzi opponendosi aquelli che credevano in Lui, dice che benchè lui fosse un Giudeo, e conoscessela legge, sapeva che l’uomo non è giustificato per le opere della legge, ma permezzo della fede in Cristo Gesù (v. 16), o come dice in

Romani 3:21Ma ora, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia diDio, alla quale rendono testimonianza la legge e i profeti, 22 cioè lagiustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo verso tutti e sopra tutticoloro che credono, perché non c’è distinzione;

23poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24 ma sonogratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è inCristo Gesù. 25 Lui ha Dio preordinato per far l’espiazione mediante la fedenel suo sangue, per dimostrare così la sua giustizia per il perdono deipeccati, che sono stati precedentemente commessi durante il tempo dellapazienza di Dio, 26 per manifestare la sua giustizia nel tempo presente,affinché egli sia giusto e giustificatore di colui che ha la fede di Gesù. 27Dov’è dunque il vanto? È escluso. Per quale legge? Quella delle opere? No, maper la legge della fede. 28 Noi dunque riteniamo che l’uomo è giustificatomediante la fede senza le opere della legge.

Cosasta dicendo Paolo? Sta dicendo che la giustizia di Dio è stata manifestata conCristo Gesù, cioè la giustizia di Cristo Gesù che Dio mette sopra tutti coloroche credono in Cristo Gesù, cioè mette in loro conto (verso 22). Dio giustificagratuitamente, per grazia, senza che qualcuno debba fare qualcosa, chiunquecrede nell’espiazione che Cristo ha fatto dei peccati di tutti quelli checredono in Lui mediante il sangue che ha versato (verso 25). E il sangue cheCristo ha versato è il prezzo perché Dio possa perdonare i peccati di tuttiquelli che credono che quel sangue è questo prezzo sufficiente perché Dioperdoni quel peccatore, e lo giustifichi, cioè lo consideri giusto perché isuoi peccati li ha messi in conto di Cristo che li ha pagati col Suo sangue, ela giustizia di Cristo l’ha messa in conto, o “sopra” colui checrede.

Ilpeccatore, dunque, benchè sia peccatore è CONSIDERATO giusto, perché Dio Lovede in Cristo, cioè come se la giustizia di Cristo fosse la sua propriagiustizia, questo significa che gliela mette in conto.

Inquesto modo Dio invece di punire il peccatore per le sue trasgressioni, punisceun altro al posto suo per esse tutte, mentre il peccatore, il trasgressore,viene considerato giusto della stessa giustizia di Cristo Gesù, perché è quellagiustizia che gli è messa in conto (v. 22, vedi anche 2 Corinzi 5:21!).

Dio inquesto modo rimane giusto con quel peccatore, anche se non lo punisce. Perché?Semplice, perché ha punito un altro al posto suo, e la giustizia è rimasta. Nonsoltanto, ma ha potuto giusitificare il peccatore senza punirlo. Questosignifica che Dio ha manifestato la Sua giustizia ed è giusto e giustificatoredi chi ha fede in Gesù (verso 26).

Ora,come si vede chiaramente, un uomo che è stato giustificato in questo modo daDio, non è stato giustificato perché Dio ha considerato le sue opere come partedella base su cui lo considera giusto davanti a Lui, no!

Leopere non fanno parte di ciò per cui Dio lo considera giusto. Un uomo, comedice il verso 28 con chiarezza cristallina, e come dicono anche Galati 2:16, eTito 3:5, tra gli altri versi, è giustificato mediante la fede in Cristo SENZAle opere della legge. Che vuol dire? Che le opere non sono incluse in ciò percui Dio considera giusto quell’uomo. Le opere non fanno parte di ciò che Dioconsidera per giustificare quell’uomo. La sola cosa che Dio considera è l’operaperfetta di Cristo, che viene messa in conto del peccatore che ha fede in Gesù.

Questosignifica che un uomo è giustificato mediante la sola fede, ciò che iRiformatori semplicemente riscoprirono nel Vangelo, e che E’ il Vangelo. In uncontesto dove sono considerate fede ed opere, dire “mediante la fede senzale opere”, o dire “per sola fede”, è esattamente la stessa cosa.

Ora,come abbiamo visto in Galati 3 più sopra, se invece qualcuno pensa di potersifondare anche sulle sue opere di ubbidienza alla legge perché possa ritenersigiustificato davanti a Dio, la Parola lo dichiara maledetto, perché dice chechiunque ha trasgredito anche un solo punto è colpevole di aver trasgreditotutti i punti. Cioè: se vuoi fondarti anche sulla tua ubbidienza, le tue opere,e non solo su quella perfetta di Cristo che per fede ti viene messa in conto daDio per grazia, allora Dio dice: non mi accontento di meno che di una perfettaubbidienza da parte tua, senza sbagliare nemmeno in un minimo punto, altrimentisei trasgressore, e sei sotto il giudizio.

Ciòserve a far ritornare il peccatore alla consapevolezza che lui con le sue operenon può mai essere trovato giusto davanti a Dio, e che Dio invece ha mostratoLUI la Sua giustizia, e che chiunque vuole essere giustificato devesottomettersi alla SUA giustizia, come dice

Romani10:1 Fratelli, il desiderio del mio cuore e la preghiera che rivolgo a Dioper Israele è per la sua salvezza. 2 Rendo loro testimonianza infatti che hannolo zelo per Dio, ma non secondo conoscenza. 3 Poiché ignorando la giustizia diDio e cercando di stabilire la propria giustizia, non si sono sottoposti allagiustizia di Dio 4 perché il fine della legge è Cristo, per la giustificazionedi ognuno che crede. 5 Mosè infatti descrive così la giustizia che provienedalla legge: «L’uomo che fa quelle cose, vivrà per esse». 6 Ma la giustizia cheproviene dalla fede dice così: «Non dire in cuor tuo: Chi salirà in Cielo?».Questo significa farne discendere Cristo. 7 Ovvero: «Chi scenderànell’abisso?». Questo significa far risalire Cristo dai morti. 8 Ma che diceessa? «La parola è presso di te, nella tua bocca e nel tuo cuore». Questa è laparola della fede, che noi predichiamo; 9 poiché se confessi con la tua boccail Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti,sarai salvato. 10 Col cuore infatti si crede per ottenere giustizia e con labocca si fa confessione, per ottenere salvezza, 11 perché la Scrittura dice:«Chiunque crede in lui non sarà svergognato».

Chiunqueignora la giustizia di Dio, di cui si parlava nel capitolo 3 citato sopra, cioèla giustizia che Dio mette sopra tutti coloro che credono in Cristo Gesù, evuole stabilire la propria giustizia, mostra che non ha conoscenza, benchépossa essere zelante (v. 2). Sottoporsi alla giustizia di Dio significariconoscere che il termine della legge è Cristo, cioè che Cristo ha portato acompimento tutta la legge, e che lì è il finale ed unico approdo di chiunquevuole essere giustificato.

SoloCristo ha adempiuto ogni giustizia alla perfezione, e la legge si adempiuta inLui perfettamente. Siccome ogni altro uomo ha fallito, chiunque vuole esseregiustificato da Dio, trovato giusto davanti a Lui, non può esserlo mediante leproprie opere, la propria ubbidienza imperfetta alla legge, ma soltanto secrede nella giustizia di Cristo, soltanto mediante la fede quella giustizia gliviene messa in conto, o “sopra”, gli viene donata per grazia, Romani5:17, senza meriti personali per cose fatte con i propri mezzi personali, magratuitamente, per grazia, appunto.

Chiunquecrede in lui è giustificato, come dice il verso 4. I versi che vengono dopodicono che la giustizia della legge diceva che uno doveva ubbidire e fare tuttoquello che diceva la legge, cosa che abbiamo visto che nessuno ha fatto, perchétutti hanno trasgredito (Romani 3:23), e che per questo tutti sono sottomaledizione (Galati 3:10,11) mentre la giustizia CHE PROVIENE DALLA FEDE (v. 6)dice che chiunque crede nell’opera di Cristo è salvato, giustificato (vv.6-11), e davanti a Dio non avrà vergogna di se stesso, per i propri peccati (v.11), ma sarà trovato giusto.

Ilnostro appello è dunque questo: nessuno cerchi di stabilire, o continui a cercaredi stabilire, la propria giustizia con le proprie opere, con i propri sforzi,con le proprie idee contrarie a quelle del Vangelo di Dio, ignorando quella diDio.

IlVangelo dice che chiunque si riconosce trasgressore, e crede in Cristo, èperdonato per sola grazia, mediante la sola fede, (senza le opere), nella solaopera di ubbidienza di Cristo Gesù come uomo sostituto di altri. Egli haportato i peccati di molti e ha subito il castigo per tutti essi (1 Pietro2:24, Isaia 53), e per la fede in quest’opera un uomo può essere salvato,perché Dio lo considera giusto, perfettamente giusto, senza peccato.

Ora,alcuni dicono che invece Giacomo 2 insegna che la giustificazione non è persola fede ma anche per opere.

Primadi tutto, se si è capito quanto la Bibbia in questi passaggi precedentementeconsiderati dice, e si crede che la Bibbia non può contraddirsi, perché è laParola di Dio, non si potrà pensare che Giacomo 2 possa contraddire i CHIARIinsegnamenti di questi fondamentali passaggi.

Giacomo2 mette l’enfasi non SULLA BASE per cui un uomo è giustificato davanti a Dio,che, ripetiamo, è la sola opera perfetta di Cristo nell’ubbidienza e nelgiudizio per i peccati al posto di altri, opera che Dio mette in conto dichiunque crede in essa, ma mette l’enfasi sul fatto che questa fede mediante laquale sola un uomo è giustificato, SE E’ VERA FEDE, SI MANIFESTERA’ con buoneopere.

Cioè:se un uomo DICE DI aver fede, DICE che per questa fede sola è salvato dice unacosa giusta, ma la Parola di Dio dice in questo passaggio, Giacomo 2, chequesta fede SI MANIFESTERA’, si MOSTRERA’, sarà EVIDENZIATA DA, buone opere inubbidienza alla legge.

Se unuomo che è stato giustificato sulla base della sola opera di Cristo, mediantela sola fede, non mostra questa fede mediante opere che provengono dall’amore,quest’uomo starà dando evidenza che la sua fede è morta, cioè che non ha fedeveramente, e che quindi non è stato MAI giustificato e salvato.

Alverso 18 di quel capitolo è detto: “IO TI MOSTRERO’ LA MIA FEDE CON LE MIEOPERE”. Che significa? Che se uno ha veramente fede, la fede mediante lasola quale un uomo è giustificato, questa fede sarà mostrata con le opere. Senon sarà mostrata così quell’uomo non ha fede, la sua fede è morta, è solo unafede a parole, DICE SOLO DI aver fede, come dice il verso 14.

Ma,come si vede, la distinzione è importante e cruciale, perché, come è detto inGalati 1, se qualcuno insegna un Vangelo diverso da quello che predica che unuomo è giustificato per la fede senza le opere della legge, non per le operedella legge, non per le opere buone da qualcuno fatte (Romani 3:28, Galati2:16, Tito 3:5), sta predicando un altro vangelo, ed è anatema, cioè maledetto,votato a distruzione.

Ora,come è ben risaputo, la Chiesa Cattolica Romana non predica il Vangelo dellasola fede in Cristo, ma un Vangelo che insegna che un uomo ALL’OPERA di Cristodeve aggiungere LE SUE opere meritorie, I SACRAMENTI, L’INTERCESSIONE ED IMERITI DEI SANTI E DI MARIA, e una serie di altre cose, COME BASE SU CUI LA SUAGIUSTIFICAZIONE DAVANTI A DIO E’ FONDATA, COME CIO’ PER CUI DIO LO CONSIDERAGIUSTO E LO PERDONA.

Questo,alla luce dell’insegnamento biblico, non è altro che un altro vangelo, unvangelo che annulla la potenza e la completezza e la sufficienza dell’operavicara e sostitutiva di Cristo, che sola ha meritato davanti a Dio lagiustificazione di tutti quelli che credono in essa, che sola soddisfa lagiustizia perfetta che Dio richiede ad ogni uomo, e che non si sottomette allagiustizia di Dio per la giustificazione di chiunque crede, senza le opere dellalegge, senza aggiungere niente a questa giustizia e a quest’opera. Un vangeloche non predica che chiunque ha fede nel Suo sangue è perdonato per sola fedesenza le opere, che un uomo è giustificato non per buone opere da lui fatte(Tito 3:5), non per qualcosa che si trova IN lui, ma FUORI di lui, l’opera diCristo, completa, finita, perfetta, sufficiente, per la giustificazione dichiunque crede in Lui.

Sel’opera di Cristo è l’unica opera che ha soddisfato Dio e la Sua giustiziaperfetta, richiesta ad ogni uomo per essere giustificato, e nessun uomo hapotuto arrivare ad adempiere questo standard, perché tutti hanno peccato e sonovenuti meno nell’adempiere questo (Romani 3:10, 23, “non c’è nessungiusto, neppure uno…tutti hanno peccato”), allora l’unico modo perottenere una posizione di giustizia personale davanti a Dio è questa: DioStesso mette la giustizia di Gesù, la giustizia Sua nell’adempiere a tutta lalegge, in conto di chiunque crede in Lui. Così che sebbene nessun uomo abbiauna personale giustizia che ha adempiuto da se stesso davanti a Dio, ma anzi hagià fallito ed è già sotto il Suo giudizio, Dio mette in suo conto la giustiziadi un altro uomo perfetto, che ha adempiuto tutta la Sua giustizia, senza maitrasgredire.

Ipeccati di quel credente in Gesù vengono considerati sopra Cristo, Cristo liportò in sè, 1 Pietro 2:24, e fu punito per essi, anche se non li avevacommessi Lui, furono considerati come i Suoi da Dio, vedi 2 Corinzi 5:21, vediIsaia 53:5,6,8,11, e la giustizia di Cristo è messa “sopra” o inconto di chiunque crede in Lui. Tutto questo è per sola grazia, senza meritipersonali, ma per sola grazia, e per quello che Cristo ha fatto al posto dialtri, per grazia, senza prezzo, gratuitamente.

QUESTAE’ LA BUONA NOTIZIA DELLA SALVEZZA E DEL PERDONO DEI PECCATI. QUESTO E’ ILVANGELO.

Chiunquenon crede e predica questo vangelo, predica un falso vangelo, ed è, secondo ildettato apostolico di Galati 1:8,9, anatema.

Il nostromonito a chiunque non crede e predica questo vangelo deve dunque essere questo:”ravvedetevi e credete al Vangelo” (Marco 1:15).