Perplessità sull’apertura vaticana agli anglicani
Il cammino ecumenico non potrà mai essere un “ritorno a Roma”
Sconcerto nella reazione del decano della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), il pastore Holger Milkau, per la recente Costituzione apostolica proposta da Benedetto XVI che “accoglie” gli anglicani dissidenti nella comunione cattolica. La clamorosa novità che legittima uno “scisma” interno alla Chiesa anglicana è stata resa nota ieri in una Dichiarazione congiunta dell’arcivescovo cattolico di Westminster e del primate della Comunione anglicana, l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams.
«Vedo in questa decisione del papa – ha dichiarato Milkau all’agenzia NEV – un vero e proprio scisma interno ad una chiesa della Riforma. E questo mi spiace soprattutto per le sorelle e i fratelli anglicani che non hanno affatto bisogno dell’accoglienza del papa per ritenersi degni e validi cristiani. I protestanti devono smettere di sentirsi cattolici di seconda classe – prosegue Milkau – così come non sono una chiesa minore rispetto a quella cattolica. Il protestantesimo non ha affrontato secoli travagliati per finire nelle braccia del Papa ma solo per avvicinarsi a quelle di Gesù che è il vero capo della Chiesa. Inutile dire che vicende come questa non possono non avere una conseguenza sul piano delle relazioni ecumeniche: per noi luterani, come per gran parte del protestantesimo, infatti, il cammino ecumenico non è e non potrà mai essere un ‘ritorno a Roma’, ma solo un cammino comune nella sequela cristiana. E in nessun modo possiamo affermare che quella di ieri è stata una giornata radiosa dell’ecumenismo; al contrario ha messo un inciampo enorme su un cammino già molto difficile».
(NEV, 42/2009 – 22.10.2009)