Riporto dal sito www.chiesavaldese.org una riflessione del pastore Giorgio Tourn sull’Ascensione
L’Italia cristiana ha cancellato dal suo calendario l’Ascensione di Gesù Cristo. Si tratta di una scelta grave che dimostra quanto sia superficiale il suo cristianesimo; vede nel crocifisso appeso ai muri delle scuole e degli uffici la trincea della sua religione [Ndr. su questo punto c’è da puntualizzare, vedi mia nota], ridotta a simbolo generico di umanità quando non è degradato a espressione di una identità poco più che tribale.
Cancellato il Cristo innalzato lo ha sostituito con Maria assunta, dogma mariano privo di qualsiasi fondamento evangelico. È questo il processo inarrestabile avviato da Pio IX: la concentrazione del fatto cristiano sulla chiesa: immacolata in Maria, infallibile nel papa, di cui Cristo rappresenta poco più che l’aureola luminosa che la circonda e garantisce.
Cosa afferma un cristiano quando recitando il Credo dice: Credo in Gesù Cristo… Signore nostro… salito in cielo?
A questa domanda dà risposta uno dei testi più semplici e caratteristici della Riforma protestante, il Catechismo di Calvino. Suddiviso in 52 sezioni commenta il Credo, il Padre Nostro e i Dieci Comandamenti. Nel culto pomeridiano della domenica veniva commentata una sezione, iniziando dalla prima domenica dell’anno. L’insegnante poneva poi le domande e gli alunni rispondevano. Nella 12° domenica si commentava il messaggio dell’Ascensione in questi termini:
L’insegnante: Cristo non è dunque più in terra?
L’alunno: No, perché avendo compiuto tutto quello che gli era stato prescritto dal Padre per la nostra salvezza, non era più necessario restasse in terra.
L’insegnante: In che ci giova la sua ascensione?
L’alunno: Reca un duplice vantaggio. Essendo salito in cielo in nome nostro, come ne era disceso per noi, ce ne dà l’accesso; ci assicura che ora è aperta la porta che era chiusa a motivo del nostro peccato (Romani 6,8-11).
In secondo luogo Egli ci appare là, alla presenza del Padre, per essere nostro intercessore e avvocato (Ebrei 7,26).
L’insegnante: Allontanato dal mondo Gesù Cristo non è più con noi?
L’alunno: No. Al contrario dice che sarà con noi sino alla fine.
L’insegnante: Cosa si intende dire con: siede alla destra di Dio Padre?
L’alunno: Ha ricevuto il dominio del cielo e della terra per guidare e governare tutto (Matteo 28,18).
Il messaggio dell’Ascensione di Cristo è qui definito nella sua essenzialità: se Egli è mediatore fra Dio e noi, come afferma il Vangelo, dove Egli è siamo anche noi, dunque in cielo, immagine per dire in presenza di Dio, in comunione con lui. Il nostro destino è dunque assicurato ed è garantito dal fatto che Cristo intercede per i credenti per quel che riguarda la loro vita. Questo significa che non abbiamo da meritare la nostra salvezza e da cercare intercessori.
Ndr. Lutero nel PICCOLO CATECHISMO esprime altrettanto bene lo stesso concetto.
IL SECONDO ARTICOLO
La Redenzione
Credo in Gesù Cristo,
suo figliuolo unigenito, Signor nostro, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto. Discese all’Inferno, il terzo giorno risuscitò dai morti, salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di lì ha da venire a giudicare i vivi e i morti.
Che vuol dire?
Risposta: Io credo che Gesù Cristo, vero Dio, generato dal Padre nell’eternità, e anche vero uomo, nato da Maria Vergine, sia il mio Signore, che me perduto e dannato, ha redento, acquistato, guadagnato da tutti i peccati, dalla morte e dalla potenza del diavolo, non con oro o argento, ma col suo santo prezioso sangue e con il suo innocente soffrire e morire; affinché io sia Suo e viva nel Suo regno ai Suoi cenni e Gli serva con giustizia, innocenza e beatitudine in eterno, come Egli è risuscitato dalla morte, vive e regna in eterno.
Questa è la verità.