IL PICCOLO CATECHISMO di Martin Lutero

Stampato nella prima metà del maggio 1529, nel XVI secolo esso veniva pubblicato in tutte le lingue europee. Non esiste nazione nel mondo che non conosca questo Capolavoro del Riformatore.


I DIECI COMANDAMENTI

Io sono il Signore, Iddio tuo.

  1. Non avrai altro Dio al di fuori di me.
  2. Non nominerai il nome del Signore, tuo Dio, invano.
  3. Santificherai il giorno del Signore.
  4. Onorerai tuo padre e tua madre, finchè tu abbia benessere e lunga vita in terra.
  5. Non ucciderai.
  6. Non commetterai adulterio.
  7. Non ruberai.
  8. Non dirai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
  9. Non desidererai la casa del tuo prossimo.
  10. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, nè il suo servo, nè la sua serva, nè i suoi dipendenti, nè il suo bestiame o tutto ciò che e suo.

IL CREDO

Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra ed in Gesù Cristo, Nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, pari sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, mori e fu sepolto. Discese all’inferno, il terzo giorno risuscitò Bai morti, salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre Onnipotente, di là ha da venire a giudicare i vivi ed i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cristiana, la Comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna. Amen.

IL PADRE NOSTRO

Padre Nostro che sei nei cieli,
sia santificato il Nome Tuo,
venga il Regno Tuo,
sia fatta la Volontà Tua come in cielo, cosi anche in terra,
dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.

IL SACRAMENTO DEL SANTO BATTESIMO

Il Signore nostro Gesù Cristo dice:
« Andate in tutto il mondo, ammaestrate tutti i popoli e battezzateli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo ». (S. Matteo XXVIII, 19)
« Chi crede e viene battezzato, è salvo; ma chi non crede, e condannato ». (S.Marco XVI, 16)

IL SACRAMENTO DELL’ ALTARE O DELLA SANTA CENA

Il nostro Signore Gesù Cristo, nella notte in cui fu tradito, prese il pane, rese grazie, lo ruppe e lo diede ai Suoi discepoli, dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio Corpo che vien dato per voi. Fate questo in memoria di me.
Parimenti, dopo aver cenato, prese pure il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: « Prendete e bevetene tutti. Questo Calice è il mio Sangue, che viene sparso per voi, per il perdono dei vostri peccati. Fate questo ogni volta che ne berrete, in memoria di me ».
(1. Epist. Corin. 11, 23-29; S. Matteo 26, 26-29; S. Marco 14, 22-25; S. Luca 22, 17-22).

PRIMO CAPITOLO

I dieci Comandamenti

IL PRIMO COMANDAMENTO
Io sono il Signore, Iddio Tuo.
Non avrai altro Dio al di fuori di me.
Che vuol dire?
Risposta:Noi, al disopra di ogni cosa, dobbiamo temere Dio, amarLo ed avere fiducia in Lui.

IL SECONDO COMANDAMENTO
Non nominerai il nome del Signore, tuo Dio, invano.
Che vuol dire?
Risposta: Noi dobbiamo temere Dio ed amarLo, si da non bestemmiare, ne giurare ne esercitare la magia, ne mentire, ne ingannare nel Suo nome; ma invocarLo in ogni necessità, pregarLo, lodarLo e ringraziarLo.

IL TERZO COMANDAMENTO
Santificherai il giorno del Signore.
Che vuol dire?
Risposta: Noi dobbiamo temere Dio ed amarLo,
si da non disprezzare la predicazione e la Sua Parola, ma averLa Santa, ascoltarLa volentieri e impararLa.

IL QUARTO COMANDAMENTO
Onorerai tuo Padre e tua Madre, finche tu abbia benessere e lunga vita in terra.
Che vuol dire?
Risposta: Noi dobbiamo temere Dio ed amarLo, si da non disprezzare e non adirare i nostri genitori e padroni, ma onorarli, servirli, obbedirli, amarli e stimarli.

IL QUINTO COMANDAMENTO
Non ucciderai.
Che vuol dire?
Risposta: Noi dobbiamo temere Dio ed amarLo, si da non arrecare danno o sofferenza al nostro prossimo, ma aiutarlo, e soccorrerlo in ogni necessità delle vita.

IL SESTO COMANDAMENTO
Non commetterai adulterio.
Che vuol dire?
Risposta: Noi dobbiamo temere Dio ed amarLo, si da vivere in modo casto e pudico, nelle parole e nelle opere, amando ed onorando ognuno il suo coniuge.

IL SETTIMO COMANDAMENTO
Non ruberai.
Che vuol dire?
Risposta: Noi dobbiamo temere Dio ed amarLo,
si da non sottrarre denaro o beni al nostro prossimo, ne appropriarcene con merce falsa o ingannevole commercio, ma aiutarlo a migliorare e proteggere i suoi beni e il suo guadagno.

IL OTTAVO COMANDAMENTO
Non dirai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Che vuol dire?
Risposta: Noi dobbiamo temere Dio ed amarLo, si da non ingannare con falsità, tradire, calunniare diffamare il nostro prossimo; ma dobbiamo scusarlo, dire bene di lui e volgere tutto per il meglio.

IL NONO COMANDAMENTO
Non desidererai la casa del tuo prossimo.
Che vuol dire?
Risposta: Noi dobbiamo temere Dio ed amarLo, sì da non invidiare con astuzia la eredità e la casa del a nostro prossimo, nè appropriarcene con qualche parvenza di diritto ecc.; ma aiutarlo e servirlo affinchè possa conservare la sua casa.

IL DECIMO COMANDAMENTO
Non desidererai la moglie del tuo prossimo, ne il suo servo, ne la sua serva, nè il suo bestiame e tutto ciò che e suo.
Che vuol dire?
Risposta: Noi dobbiamo temere Dio ed amarLo, si da non togliere, nè allontanare ni lusingare la moglie, la servitù o il bestiame del nostro prossimo; ma indurli a rimanere da lui e a fare quello che devono.

ORA CHE COSA DICE DIO IN TUTTI QUESTI COMANDAMENTI?
Egli dice cosi:
Risposta: Io, il Signore Iddio tuo, sono un Dio geloso, che su quelli che mi odiano visito la iniquità dei padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarte generazione; ma uso benignità fino alla millesima generazione verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
Che vuol dire?
Risposta: Iddio minaccia di punire tutti quelli che trasgrediscono questi Comandamenti.
Perciò noi dobbiamo aver paura della Sua ira e non agire contro tali Comandamenti.
Egli però promette grazie e ogni bene a tutti quelli che obbediscono a tali Comandamenti.
Perciò dobbiamo anche amarLo e confidare in Lui e agire volentieri secondo i Suoi Comandamenti.

SECONDO CAPITOLO

Il Credo

Il PRIMO ARTICOLO
La Creazione

Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra.

Cosa vuol dire?
Risposta: Significa che Dio mi ha creato assieme a tutte le creature, mi ha dato ed ancora conserva corpo ed anima, occhi, orecchie e tutte le membra, l’intelletto e tutti i sensi, inoltre mi ha dato vestiti e scarpe, mangiare e bere, moglie e figlio, campo, bestiame e tutti i beni; che mi provvede abbondantemente e quotidianamente tutto il necessario e il nutrimento di questo corpo e di questa vita, che mi difende da ogni calamità, mi protegge e mi guarda da ogni male e tutto questo per pura, paterna, divina bontà e misericordia, senza merito né dignità alcuna da parte mia.
Per tutto questo io devo ringraziarLo e lodarLo, servirGli e obbedirGli.”
Questa è la verità.

IL SECONDO ARTICOLO
La Redenzione

Credo in Gesù Cristo,
suo figliuolo unigenito, Signor nostro, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, mori e fu sepolto. Discese all’Inferno, il terzo giorno risuscitò dai morti, sali al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di lì ha da venire a giudicare i vivi e i morti.

Che vuol dire?
Risposta: Io credo che Gesù Cristo, vero Dio, generato dal Padre nell’eternità, e anche vero uomo, nato da Maria Vergine, sia il mio Signore, che me perduto e dannato, ha redento, acquistato, guadagnato da tutti i peccati, dalla morte e dalla potenza del diavolo, non con oro o argento, ma col suo santo prezioso sangue e con il suo innocente soffrire e morire; affinché io sia Suo e viva nel Suo regno ai Suoi cenni e Gli serva con giustizia, innocenza e beatitudine in eterno, come Egli c risuscitato dalla morte, vive e regna in eterno.
Questa è la verità.

IL TERZO ARTICOLO
La Santificazione

Credo nello Spirito Santo,
la Santa Chiesa Cristiana, la Comunione dei Santi, la remissione dei peccati,
la risurrezione della Carne e la vita eterna. Amen.
Che vuol dire?
Risposta: Io credo che non posso, né con la mia propria ragione, né con la mia forza, credere in Gesù Cristo, mio Signore, o venire a Lui, ma lo Spirito Santo mi ha chiamato per mezzo del Vangelo, illuminato con i Suoi doni, santificato e mantenuto nella vera fede, come Egli chiama tutta la cristianità sulla terra, la raccoglie, illumina, santifica e mantiene in Gesù Cristo, nell’unica vera fede; nella quale cristianità Egli rimette ogni giorno e largamente tutti i peccati a me e a tutti i credenti, e nell’ultimo giorno risveglierà me e tutti i morti e mi darà assieme a tutti i credenti, una vita eterna in Cristo.
Questa è la verità.

TERZO CAPITOLO

Il Padre Nostro

Padre nostro che sei nei cieli.

Che vuol dire?
Risposta:Dio vuole con ciò allettarci a credere che Egli è il vero Nostro Padre e noi i Suoi veri figliuoli; affinché senza timore e con piena confidenza Lo preghiamo come i buoni figli il loro buon Padre.

LA PRIMA DOMANDA
Sia santificato il nome tuo.

Che vuol dire?
Risposta: è vero che il nome di Dio i già Santo per se stesso,
ma noi chiediamo in questa preghiera che il Suo Nome divenga Santo anche fra noi.

Come avviene?
Risposta: Quando la parola di Dio viene insegnata integralmente e fedelmente e noi ci conformiamo ad essa, santamente, come figliuoli di Dio. Aiutaci in questo, buon Padre Celeste. Chiunque insegna e vive diversamente da quel che la parola di Dio insegna, profana in mezzo a noi il Nome di Dio. Da ciò difendici Tu, Padre Celeste.

LA SECONDA DOMANDA
Venga il regno tuo.

Che vuol dire?
Risposta: è vero che il Regno di Dio viene da se, senza la nostra preghiera; ma noi domandiamo in questa preghiera che venga anche fino a noi.

Come avviene?
Risposta: Quando il Padre Celeste ci dà il Suo Spirito Santo, si che mediante la Sua Grazia noi crediamo alla Sua santa parola e viviamo santamente, qui, nel tempo, e là nell’eternità.

LA TERZA DOMANDA

Sia fatta la volontà tua, come in cielo, cosi anche in terra.

Che vuol dire?
Risposta: È vero che la buona e misericordiosa volontà di Dio avvienne anche senza la nostra preghiera, ma domandiamo in questa preghiera che essa sia fatta anche fra noi.

Come avviene?
Risposta: Quando Dio rompe e impedisce ogni cattivo destino e volere che si oppongono alla santificazione del Suo Nome e alla venuta del Suo Regno, come, per esempio il volere del diavolo, del mondo e della nostra carne; ma ci fortifica e ci tiene fermi nella sua parola e nella fede fino al nostro termine.
Questa è la Sua volontà clemente e buona.

LA QUARTA DOMANDA

Dacci oggi il nostro pane quotidiano.

Che vuol dire?
Risposta: È vero che Dio dà quotidianamente pane, anche senza la nostra preghiera, a tutti gli uomini anche se indegni, ma noi domandiamo in questa preghiera che Egli ci faccia comprendere questo e ricevere con gratitudine il nostro pane quotidiano.

Che vuol dire: «Pane quotidiano»?
Risposta: Tutto ciò che appartiene alla nutrizione, alle esigenze corporali, come: mangiare, bere, vestiti, scarpe, casa, podere, campi, bestiame, danaro, beni, marito, figliuoli, servitù, padroni timorati di Dio, buon governo, buon tempo, pace, salute, disciplina, onore, buoni amici, fedeli vicini e simili.

LA QUINTA DOMANDA

E rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori.

Che vuol dire?
Risposta: In questa preghiera chiediamo al Padre Celeste che si degni di non guardare il nostro peccato e non respinga la nostra domanda a causa di esso, sebbene noi non siamo degni di ciò che chiediamo e neppure l’abbiamo meritato.
Ma Egli ci dia tutto per grazia, poiché quotidianamente pecchiamo molto non meritando altro che castighi.
Cosi vogliamo anche noi perdonare di tutto cuore e fare del bene a quelli che peccano verso di noi.

LA SESTA DOMANDA

E non ci indurre in tentazione

Che vuol dire?
Risposta: È vero che Dio non tenta nessuno, ma noi domandiamo in questa preghiera che Dio voglia guardarci e conservarci affinché il diavolo, il mondo e la nostra carne, non ci ingannino, nè ci trascinino nella falsa fede, nella disperazione, nè in altra grande ignominia e vizio, e se anche siamo afflitti da questi peccati, superiamo la prova ed entriamo in possesso della vittoria.

LA SETTIMA DOMANDA

Ma liberaci dal male.

Che vuol dire?
Risposta:Noi domandiamo in questa preghiera, come riassumendo, che il Padre Celeste ci liberi da qualsiasi male del corpo e dell’anima, dei beni e dell’onore e, infine, quando verrà la nostra ultima ora, ci doni una fine beata, per essere con la grazia di Dio, assunti da questa valle di dolore, al Cielo.

CHIUSURA

Amen.

Che vuol dire?
Risposta:Che io devo essere certo che queste domande sono gradite al Padre Celeste ed esaudite, poiché Egli stesso ci ha comandato di pregare cosi ed Egli ci ha promesso di esaudirci.
Amen. Amen: vuol dire: Si, si, cosi sia!
La dossologia «Poiché a Te appartengono il Regno, la Potenza e la Gloria in sempiterno », non fa parte della preghiera domenicale, ma può essere usata.

QUARTO CAPITOLO

Il Sacramento del Santo Battesimo

PRIMO
Che cosa e il Santo Battesimo?
Risposta: Il Battesimo non e soltanto semplice acqua, ma l’acqua assunta nel comandamento di Dio e collegata alla Parole di Dio.
Qual’è, dunque, questa Parola di Dio?
Risposta: Quella in cui Gesù Cristo dice nell’ultimo Capitolo di S. Matteo:
«Andate in tutto il mondo, ammaestrate tutti i popoli e battezzateli nel Nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo».

SECONDO
Che cosa dà e che cosa arreca il Battesimo?
Risposta: Opera la remissione dei peccati, libera dalla morte e dal diavolo e dà l’eterna beatitudine a tutti quelli che lo credono, come suonano le parole e la promessa di Dio.
Quali sono queste parole e promessa di Dio?
Risposta:Quella in cui il Nostro Signore Gesù Cristo dice nell’ultimo Capitolo di S. Marco: « Chi crede e viene battezzato, e salvo; ma chi non crede, e condannato».

TERZO
Come può l’acqua fare cose si grandi?
Risposta: È vero, l’acqua non le fà, ma la Parola di Dio che e con l’acqua e per acqua, e la fede, che confida in codesta Parola di Dio nel segno dell’acqua. Poichè senza la Parola di Dio, l’acqua è semplice acqua e non battesimo, ma con la Parola di Dio c’è un Battesimo, cioè è acqua di vita, sovrabbondante di grazia e lavacro della rigenerazione nello Spirito Santo, come S. Paolo dice in Tito al Capitolo terzo: « Mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo, che Egli ha versato abbondantemente su di noi per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, affinchè giustificati per la Sua grazia, noi fossimo eredi secondo la speranza della vita eterna.
Certamente questo e vero.»

Che cosa significa questo battezzare con acqua?
Risposta: Significa, che il vecchio Adamo in noi, mediante quotidiano pentimento e penitenza, dev’essere annegato e morire con tutti i peccati e le cattive concupiscenze e pure quotidianamente deve emergere e risorgere un uomo nuovo che viva in eterno davanti a Dio, in giustizia e purezza.

Dove sta scritto questo?
Risposta: S. Paolo ai Romani, al Capitolo sesto, dice: «Noi siamo assieme al Cristo seppelliti, mediante il Battesimo nella morte, poichè come Gesù Cristo e risuscitato dai morti, mediante la gloria del Padre, così anche noi dobbiamo camminare in una nuova vita. »

QUINTO CAPITOLO

Il Sacramento dell’ Altare

PRIMO

Che cosa è il Sacramento dell’Altare?
Risposta: È il vero Corpo e Sangue del Nostro Signore Gesù Cristo, istituito per noi cristiani da Cristo stesso, sotto forma di pane e di vino, quale nutrimento e bevanda.

Dove e scritto questo?
Risposta: Così scrivono gli Evangelisti S. Matten, S. Marco, S. Luca e l’Apostolo S. Paolo: «Il Nostro Signore Gesù Cristo, nella notte in cui fu tradito, prese il pane, rese grazie, lo ruppe e lo diede ai Suoi Discepoli, dicendo: Prendete, mangiate, questo è il mio Corpo che vien dato per voi. Fate questo in memoria di me. »
Parimenti, dopo aver cenato, prese pure il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: Prendete e bevetene tutti. Questo Calice e il nuovo testamento nel mio Sangue, che viene sparso per voi, per il perdono dei peccati. Fate questo ogni volta che ne berrete in memoria di me.

SECONDO

A che giova, dunque, questo mangiare e bere?
Risposta: Ce lo mostrano queste parole: «Dato per voi e sparso per il perdono dei peccati », cioè, che mediante queste parole, nel sacramento, ci vien dato perdono dei peccati, vita e beatitudine, poichè dove c’è perdono dei peccati, vi e pure vita e beatitudine.

Come può l’atto materiale del mangiare e bere, operare si grandi cose?
Risposta: Il mangiare e il bere non lo fanno certamente, ma le parole che stanno qui scritte: «Dato per voi e sparso per il perdono dei peccati.» Queste parole, sono accanto all’atto materiale del mangiare e del bere, la parte principale del sacramento. E chi crede in queste parole ha ciò che esse dicono e significano, cioè, perdono dei peccati.

Chi riceve, dunque, degnamente questo Sacramento?
Risposta: Digiunare e prepararsi corporalmente è certo una buona disciplina esteriore, ma e veramente degno ed idoneo colui che ha fede in queste parole: «Dato per voi e sparso per il perdono dei peccati.»
Ma chi non crede a queste parole o ne dubita, e indegno e non idoneo, perché la parola: «Per voi», esige cuori totalmente credenti.

IL POTERE DELLE CHIAVI
Come bisogna insegnare ai semplici la Confessione

Che cosa è la Confessione?
Risposta: La Confessione comprende in se due parti: l’una, che si confessino i peccati; l’altra, che si riceva l’assoluzione o il perdono dal confessore come da Dio stesso e non si dubiti punto, ma si creda fermamente, che così i peccati siano stati perdonati davanti a Dio in Cielo.

Quali peccati si devono, dunque, confessare?
Risposta: Davanti a Dio ci si deve riconoscere colpevoli di tutti i peccati, anche di quelli che non conosciamo, come facciamo nel Padre Nostro. Ma davanti al confessore dobbiamo confessare soltanto i peccati che conosciamo e sentiamo nel cuore.

Quali sono questi (peccati)?
Risposta: Qui considera la tua condizione in rapporto ai Dieci Comandamenti, se sei padre, madre, figlio, figlia, padrone, moglie, servo; se sei stato disobbediente, infedele, negligente, irato, immorale, violento; se hai facto male a qualcuno con parole od opere, se hai rubato, tralasciato, trascurato, recato danno.

Prego, componimi una breve forma di Confessione.
Risposta: Cosi devi dire al confessore: Reverendo, caro Padre, vi prego di ascoltare la mia Confessione e di dirmi il perdono per la Misericordia di Dio.
Dica: lo misero peccatore mi riconosco dinanzi a Dio colpevole di tutti i peccati. Specialmente confesso davanti a Voi, che io sono un servitore, una domestica, ecc., ma purtroppo servo il mio signore infedelmente, poichè di tanto in tanto io non ho fatto ciò che essi mi hanno comandato, li ho mossi ad ira e spinti a bestemmiare, ho traslasciato e non ho impedito il danno. Parlando ed operando mi sono coperto di ignominia, mi sono adirato con i miei pari, ho mormorato contro la mia moglie e l’ho maledetta, ecc.
Tutto ciò mi addolora e chiedo misericordia. Voglio migliorarmi.

Un marito o una moglie dica cosi: Specialmente confesso davanti a voi che non ho educato fedelmente alla gloria di Dio, il mio bambino e la mia servitù e la mia donna. Ho bestemmiato, ho dato un cattivo esempio con parole ed opere scorrette, ho danneggiato il mio vicino, ho parlato male di lui, ho venduto a prezzo troppo alto, ho spacciato merci avariate e non integre. E ciò che ha fatto di più contro i Comandamenti di Dio, e la sua condizione, ecc.
Ma se qualcuno non si sente aggravato da tali o maggiori peccati, non deve preoccuparsi, ne stia a cercare o inventarli, cambiando la confessione in tal modo, in un martirio, ma si dica uno o due peccati che gli sono noti. Cosi: Specialmente confesso che una volta ho bestemmiato, e parimenti una volta non sono stato cortese nel parlare, una volta ho lasciato questo dovere, ecc.

E ciò basti.

Ma se non sai d’alcun peccato (ciò che non dovrebbe essere possibile), non menzionarne alcuno in modo particolare, ma accetta il perdono della confessione generale che fai a Dio davanti al confessore.
Su questo il confessore dica: Dio ti sia misericordioso e fortifichi la tua fede. Amen. Ancora: Credi tu veramente che il mio perdono è il perdono di Dio?
Su questa dica: Come credi ti sia fatto. E io, in virtù del mandato del Nostro Signor Gesù Cristo, ti perdono i tuoi peccati nel nome del Padre e del Figliuolo e della Spirito Santo. Amen.

Vattene in pace.

Ma quelli che sono molto aggravati nella coscienza, o turbati ed afflitti, il confessore saprà ben consolarli con più parole e stimolarli alla fede. Questo non è che uno dei tanti modi di confessione per i semplici.


Il testo è stato ricavato dalla versione della ELKI CELI reperibile in formato PDF.

http://bollutnet.nemesistemi.it/archivio/LuteroPiccoloCatechismo1959.pdf